farmacisti volontari alluvioni sardegna emilia romagnaDopo quattro giorni di precipitazioni ininterrotte, da domenica la pioggia sembra aver dato un po’ di tregua alle zone alluvionate dell’Emilia Romagna. Lunedì l’allerta è ancora alta: la situazione resta molto critica per le conseguenze degli allagamenti e dei detriti che la forza distruttiva delle acque ha portato ovunque. La conta dei danni materiali è iniziata, ma ci vorrà ancora tempo per avere un quadro preciso delle perdite subite dalle imprese. Ciò vale anche per le farmacie delle zone interessate dagli eventi metereologici degli scorsi giorni.

Garantire la continuità terapeutica

La Protezione Civile sta monitorando la situazione per soccorrere la popolazione, anche dal punto di vista sanitario. «È molto importante riuscire a fornire senza interruzioni l’assistenza farmaceutica territoriale, per garantire che i malati cronici e i pazienti fragili possano seguire le terapie senza soluzione di continuità», ci dice Enrica Bianchi, Presidente dell’Associazione Nazionale Coordinamento Farmacisti Volontari per la Protezione Civile. Che spiega come con il verificarsi di catastrofi naturali come alluvioni e terremoti la farmacia rimane spesso il presidio sanitario più prossimo ai cittadini che necessitano di farmaci e di analisi di prima istanza.
In alcune situazioni, però, può capitare che le farmacie stesse subiscano i danni degli eventi naturali, dall’inagibilità temporanea dei locali fino alla perdita del magazzino. È in questi casi che possono intervenire i Farmacisti Volontari. Precisa Bianchi: «Ogni intervento della nostra associazione viene richiesto e definito dalla Protezione Civile, che ha il polso diretto della situazione e delle necessità dei singoli territori. Tipicamente, interveniamo qualora le farmacie locali siano impossibilitate nella normale operatività, di norma quando la situazione logistica dei luoghi interessati dalla catastrofe rende possibile un accesso agevole dei nostri volontari. Perché la nostra presenza deve rappresentare un supporto per l’azione della Protezione Civile nei confronti della popolazione locale e non un intralcio».

Pronti per ogni evenienza

Insomma l’Associazione Farmacisti Volontari in caso di necessità si mette in allerta e attende le indicazioni della Protezione Civile (Pc) sulla tipologia di intervento più idoneo a seconda dei casi. «Abbiamo 300 farmacisti che hanno dato la propria disponibilità a intervenire in caso di necessità. Abbiamo due camper-farmacia a Verona e Bari pronti a partire sulla base delle richieste della Pc. Possono partire sia completamente attrezzati di farmaci sia con una minima dotazione. Perché lo scopo del camper è fornire una sede alternativa, temporanea, per le farmacie che dovessero essere inagibili a causa di alluvioni, terremoti o altre catastrofi naturali. Possiamo avere il caso in cui occorra trasferire la dotazione farmaceutica di una farmacia all’interno del camper o anche l’evenienza di dover fornire, oltre al luogo fisico per la dispensazione, i prodotti farmaceutici eventualmente perduti a causa degli eventi».
Ma il supporto dei farmacisti volontari non si ferma qui. Essi possono essere di grande aiuto soprattutto nelle zone rurali: «Possiamo intervenire per la consegna di farmaci e altri prodotti sanitari nelle zone dislocate, rimaste isolate a causa degli eventi atmosferici. Al contempo il nostro camper può servire anche per eseguire analisi di prima istanza», continua la presidente dell’associazione. «A quanto ci hanno comunicato, le zone di maggior criticità si trovano nella provincia di Forlì-Cesena, dove tre farmacie hanno subito dei danni. Attualmente (lunedì, NdA) non siamo ancora intervenuti. Attendiamo che la Pc verifichi esattamente l’entità di questi danni e le conseguenti necessità specifiche delle zone alluvionate. I nostri volontari sono preallertati e appena ci sarà richiesto interverremo».